Le Chat de la Méditerranée [Le Chat de la Méditerranée]
1949
oil on canvas / huile sur toile / olio su tela
127x185 cm
private collection / collection particulière / collezione privata
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/Bridgeman Images (collezione privata)
(Scuderie del Quirinale)
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Nato a Parigi nel 1908, Balthazar Klossowski, detto Balthus,
è figlio di una dama russa e di uno storico dell’arte
di origine polacca e di nazionalità tedesca, pittore e scenografo,
costretto per motivi legati alla prima guerra mondiale a lasciare
la Francia nel 1914. L’infanzia, periodo affascinante che
resterà fermo nella memoria dell’artista, la trascorre
in Svizzera, in un ambiente letterario cosmopolita, dove frequenta
il poeta Rainer Maria Rilke, che diverrà suo mentore, lo
scrittore André Gide e il pittore Pierre Bonnard; nel ‘33
ritorna a Parigi dove inizia la sua attività di pittore,
notato subito dal commediografo Antonin Artaud, che diverrà
amico e critico della sua arte. Dopo un viaggio in Italia, in Toscana,
dove è affascinato dai pittori del primo Rinascimento, ricomincia
i suoi spostamenti tra Berna e Parigi; conosce Alberto Giacometti,
che diverrà il suo migliore amico, incontra Picasso ed inizia
le sue mostre che spesso suscitano scandalo. Dopo essere stato nominato
nel ’61 dal Ministro della Cultura André Malraux, direttore
dell’Accadémie de France a Roma, in Villa Medici, viene
inviato in missione in Giappone, dove incontra la futura seconda
moglie, Setsuko Ideta. Nel ’83 gli viene tributata una grande
retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi, e da allora continuano
le esposizioni in tutta Europa. Muore nel 2001 in Svizzera e subito
è celebrato con una grande mostra in Palazzo Grassi a Venezia.
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La patience (solitaire)
1943
oil on canvas / huile sur toile / olio su tela
161,3 x 165,1 cm
The Art Institute of Chicago
Joseph Winterbotham Collection
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/Akg Images
(Scuderie del Quirinale)
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La Toilette de Cathy
1933
oil on canvas / huile sur toile / olio su tela
165 x 150 cm
Achat 1977
Paris, Centre Pompidou
Musée national d’Art modérne
Centre de création industrielle
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images
(Scuderie del Quirinale)
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Poco allineato alle estetiche delle Avanguardie del ‘900,
Balthus sviluppa uno stile unico quanto misterioso, che si riallaccia
originalmente alla pittura italiana, in particolare a Piero della
Francesca e ai pittori Primitivi toscani, ma anche alla grande tradizione
francese di artisti come Nicolas Poussin, Dominique Ingres, Gustave
Courbet. Come Alberto Giacometti, Balthus diffida del Surrealismo,
perché legato a un realismo scabro e pungente, non ama l’estetica
fantastica e onirica dei surrealisti, anche se sceglie una figurazione
anch’essa densa di enigmi, tesa ad esplorare le complesse
pulsioni dell’animo umano.
La retrospettiva romana, che si svolge a Roma in due sedi, Le Scuderie
del Quirinale e Villa Medici, invita a percorrere cronologicamente
tutti i periodi e i temi figurativi indagati da Balthus: ritratti,
paesaggi, animali e giovanette languide che costituiscono la componente
maggiore e più inquietante del « mistero Balthus ».
La mostra confronta inoltre i due mitici paesaggi urbani, La Rue
del 1933, esposta per la prima volta in Svizzera e Le Passage du
Commerce-Saint-André, realizzato vent’anni dopo: due
archetipi dello spettacolo della città che, raccontando in
un modo misterioso il teatro della vita, inscrivono Balthus nella
« grande tradizione della pittura per la quale la tela è
uno spazio geometrico da riempire » (Antonin Artaud). Balthus
intende rivelare le crudeltà, le nostalgie, l’erotismo,
le inquietudini celate della nostra anima, senza nessuna ipocrisia.. |
Le roi des chats
1935
oil on canvas / huile sur toile / olio su tela
71 x 48 cm
private collection / collection particulière / collezione privata
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/Bridgeman Images/Collezione privata
(Scuderie del Quirinale)
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1952-1954
oil on canvas / huile sur toile / olio su tela
270,5 x 335 cm
private collection / collection particulière / collezione privata
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/Bridgeman Images/Collezione privata
(Scuderie del Quirinale)
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A cominciare da “La rue”, opera del ’33, in
cui sono palesi i rapporti dell’artista con l’arte
di Piero della Francesca, per la figurazione di gusto plastico
e una certa fissità teatrale dei personaggi, le opere di
Balthus molto spesso evocano l’infanzia, con i suoi giochi
e i suoi inconsci turbamenti, con l’innocenza e la sensualità
nascente. Pertanto sono le adolescenti le protagoniste preferite
delle sue tele: bloccate in momenti di solitudini, intente nella
lettura o durante momenti di contemplazione estatica. Un elemento
di cupo romanticismo trapela da alcuni quadri, come in “La
toilette di Cathy”, in cui i ricordi di testi cari all’artista,
come Cime tempestose della Bronte, si palesano in una concezione
selvaggia dell’infanzia, collegata spesso alla natura aspra
dei luoghi. La letteratura per l’infanzia ha sempre affascinato
Balthus: lo testimoniano nelle sue tele il protagonismo di alcuni
animali come i gatti, (titoli) la concezione di un mondo strano
e assurdo, in bilico tra il mostruoso e l’ironico, dove
anche il disegno dei corpi rivela nelle grandi teste il ricordo
delle illustrazioni letterarie per fanciulli. In opere come “la
camera” si fa più palese l’erotismo sotteso
nelle immagini di fanciulle riprese in pose singolari, in strani
abbandoni o intente al gioco con gatti, che alludono all’immagine
stessa del pittore.
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La Chambre turque
1963-1966
casein and tempera on canvas / caséine et tempera sur toile / caseina e tempera su
tela
180 x 210 cm
Paris, Centre Pompidou
Musée national d’Art modérne
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/Leemage/Photo Josse
(Villa Medici)
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La Phalène
1959-1960
casein and tempera on canvas / caséine et tempera sur toile / caseina e tempera su
tela
162 X 130 cm
Donation André et Henriette Gomès, 1985
Paris, Centre Pompidou
Musée national d’Art modérne
Centre de création industrielle
painting / oeuvre / opera © Balthus
© Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais/Jacques Faujour
(Scuderie del Quirinale)
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Del resto da Mitsou (1919) a Thérèse rêvant,
da Le Salon II a Les Poissons rouges, il gatto è per Balthus
l’animale feticcio: esso rappresenta il mistero, l’ironia
e il distacco, e l’artista ama rappresentarsi nei panni
di questo misterioso animale, come in “Roi des chats”
(1935), ma ancora una quindicina di anni dopo, in Chat de la Méditerranée,
è ancora lui stesso a creare un divertente autoritratto!
Nominato Direttore dell’Accademia di Francia a Roma nel
’61, Balthus si dedica instancabilmente per 16 anni alla
restituzione della Villa operando come restauratore e decoratore
e ripensa l’intero l’edificio e i giardini. L’artista
si occupa dei muri, degli arredi, dei mobili, del salone della
musica, dell’appartamento del Cardinale e della stanza delle
Muse. Grazie alla sua sensibilità di scenografo e di pittore,
Balthus s’ingegna a ricreare gli equilibri cromatici della
splendida dimora cinquecentesca e anche questi aspetti contribuiscono
a rendere la mostra romana, curata da Cécile Debray, conservatrice
al Museo Nazionale d’Arte Moderna Centre Pompidou di Parigi
e docente presso l’Ecole du Louvre, un’occasione unica
per comprendere appieno e apprezzare la personalità e l’opera
di un artista colto, aristocratico e molto originale.
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La Rue [La strada]
1933
oil on canvas / huile sur toile / olio su tela
195x240 cm
James Thrall Soby Bequest, inv. 1200.1979 New York, The Museum of Modern Art
painting / oeuvre / opera © Balthus
© MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images
(Scuderie del Quirinale)
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Bruna Condoleo, storica dell'arte, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte
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