Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno XVI - n.69 - Ottobre - dicembre 2021
ARTinFORMA 

Roma. Casina delle Civette: "ALFABETI RIFLESSI": arte e scrittura oltre i confini!
a cura della redazione


A Roma, nella Dipendenza della Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia, la mostra “ALFABETI RIFLESSI. Arte e scrittura oltre i confini” presenta un lavoro corale sul tema della scrittura, dove la cultura e le visioni di artiste provenienti da differenti Paesi hanno potuto confrontarsi e trovare un linguaggio comune nella sperimentazione dell’arte incisoria.
Le 27 opere realizzate a quattro mani racchiudono tutte una doppia identità creativa. La calligrafia araba, realizzata da Usama Saad, artista italo-egiziano ideatore del progetto e co-autore delle opere, è stata utilizzata come quinta simbolica che accoglie la spiccata individualità con cui le artiste, provenienti da Bangladesh, Canada, Cina, Finlandia, Iran, Italia, Polonia, Tunisia e USA, sono intervenute con proprie tecniche, stili e alfabeti diversi.
L’iniziativa testimonia quanto una comunità artistica che accoglie al suo interno mondi diversi e una prassi artistica collaborativa possano contribuire al superamento della paura del confronto con qualcosa di stilisticamente e umanamente diverso e creare così una visione del fare comunicazione creativa aperta al dialogo e capace di leggere la contemporaneità.




Maria Pia Bentivenga, confine come identità, acquaforte e acquatinta, 100x70 cm. Usama Saad, Profilo.

Alessia Consiglio, Identità celata, acquaforte, acquatinta, linoleum sagomato, 80x60 cm. Usama Saad, morsura aperta


L’esposizione, realizzata dall’Associazione Culturale Stamperia Ripa 69,a cura di Ursula Bonetti e Usama Saad, verrà corredata da una serie di attività didattiche dedicate alle diverse tecniche di arte incisoria, tra cui laboratori per bambini e per adulti. Oltre ad Usama Saad, ecco l’elenco delle artiste espositrici: Arianna Angelini, Luisa Baciarlini, Takoua Ben Mohamed, Monica Jahan Bose, Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga, Virginia Carbonelli, Malgorzata Chomicz, Alessia Consiglio, Susanna Doccioli, Stefania Fabrizi, Valeria Gasparrini, Bahar Emzehpour, Lingyi Hong, Sanna Maija Laaksonen, Antonella Leoni, Laura Peres, Giorgia Pilozzi, Maria Gabriella Quercia, Anna Romanello, Caterina Tedeschini, Maria Irene Vairo e Sarah Naomi Zakaib.
Alfabeti Riflessi ha voluto dare nuova luce alla calligrafia araba utilizzandola come richiamo simbolico di 7 polarità concettuali, dove ogni opera d’arte è realizzata a quattro mani con l'utilizzo di differenti alfabeti e diverse tecniche artistiche: Confine come Identità, Libertà come Parola, Leggi come Conoscenza, Bellezza come Riflessione, Scrittura come Dialogo, Passione come Azione, Dubbio come Ragione.

Susanna Doccioli, Scrittura come dialogo, Acquaforte, linoleografia, pop-up. 120x60 cm. Usama Saad, Lettera araba

Caterina Tedeschini. Libertà come parola, confessione, acquaforte 120x50 cm. Usama Saad, scrittura araba, morsura aperta


Alfabeti Riflessi rappresenta per Usama Saad la terra promessa dove diverse culture possano incontrarsi e sviluppare un linguaggio archetipico comune, una sorta di nuovo esperanto in cui accogliere e custodire le differenze. Se i linguaggi sono numerosi, sono in questo caso i numeri che si prestano maggiormente a fornire una sinossi del progetto: 27 sono le opere prodotte, 7 i binomi concettuali su cui le  24 artiste coinvolte hanno scelto di riflettere, 6 le lingue utilizzate e infine 4 gli alfabeti presenti, come 4 sono le mani che hanno lavorato alla realizzazione di ogni singola opera! “In definitiva l'obiettivo della mostra- chiarisce la storica dell’arte Tiziana Musi - proprio quello di pervenire ad una interazione visiva armonica tra tutti questi linguaggi, dove l’incrocio tra iconico e aniconico consente di realizzare un’esperienza estetica nuova. La grafia segnica araba interagisce con strutture visive altre dando vita ad una nuova progettazione estetica, come se il superamento dei confini grafici consentisse anche un ritrovato equilibrio armonico tra le parti. Ma questo andare oltre le barriere linguistiche e identitarie avviene anche su un piano ideativo: in modo del tutto originale, infatti, la realizzazione delle singole opere avviene a quattro mani. Il curatore/artista Usama Saad, sempre presente nei singoli interventi artistici, lavora insieme all’artista, esplicitando sempre la paternità del proprio intervento, salvaguardando con ciò le singole individualità coinvolte.”




Maria Irene Vairo, Scrittura come dialogo, acquaforte, linoleum, 70x50 cm. Usama Saad, Citazioni coraniche, bianco su bianco, morsura aperta

Lingyi Hong (Cina), Dubbio come ragione, acquatinta, 70x50cm. Usama Saad, calligrafia araba e alfabeto latino


Recita così Gianluca Tedaldi riguardo alla tecnica utilizzata: “La tecnica calcografica è una “disseminatrice del segno”, sia per la sua natura riproduttiva, sia per il particolare percorso esecutivo che aggiunge altro significato alle immagini e alle parole: procede infatti attraverso lo scavo della materia che si fa matrice feconda; è, in breve, il nucleo filologico che connette calcografia e produzione a stampa con i caratteri mobili: arte e tipografia hanno una radice comune. Anche le quattro sculture presentate a fianco delle opere propongono una ibridazione fra tecniche storiche; perché le forme tridimensionali sono a loro volta incise e, quindi, suggeriscono la morfologia delle matrici, riportando così il segno e la parola alla loro comune e unitaria origine”.
La suggestiva e inedita mostra, inauguratasi il 20 ottobre 2021, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sotto il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Institutum Romanum Finlandiae, Istituto culturale dell’Iran -arte e cultura della Persia e Istituto Polacco di Roma, si protrarrà fino al 16 gennaio 2022.






Roma. Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia. Manifesto della mostra


Per info:
ursula.bonetti@gmail.com;
 g.gnetti@zetema.it





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