Paul Cézanne (attribuito):
Copia della Cena in casa di Simone di Paolo Veronese (Collezione privata)
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Nasce sotto una buona stella la mostra Cézanne a Firenze che si svolge a Palazzo Strozzi
fino al 29 luglio 2007. Ai 100 capolavori arrivati da tutto il mondo in occasione di questo straordinario evento, si aggiunge infatti, una perla inattesa, il Cèzanne ritrovato , l'opera scomparsa 60 anni fa, ovvero Cena in casa di Simone , copia giovanile dell'omonima opera di Paolo Caliari , detto Paolo Veronese ( 1528 – 1588 ). L'opera scomparsa dal 1945, è stata ritrovata dalla curatrice e storica dell'arte Francesca Bardazzi, studiosa del cezannismo in Italia, curatrice della mostra insieme a Carlo Sisi, già Direttore della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti.
L'opera originale, un olio su tela di notevoli dimensioni (cm 275x710), fu realizzata dal Veronese per il refettorio del Convento di San Sebastiano a Venezia, intorno al 1570.
Il tema è quello narrato nel Vangelo di Luca: durante un banchetto in casa di Simone, una peccatrice (Maddalena?) bacia e lava con le sue lacrime i piedi di Cristo.
Naturalmente quella di Cézanne non possiamo limitarci a definirla una copia, ma piuttosto una rivisitazione del tema, dove la collocazione dei personaggi principali viene stravolta. Infatti la Maddalena ed il Cristo, che nell'opera del Veronese occupano la sinistra del quadro, quasi di quinta, vengono dall'artista francese posti al centro della scena. La Cena in casa di Simone cezanniana è un olio su tela di piccole dimensioni (cm 26x 61), emblematica della consuetudine degli artisti dell'epoca di recarsi nei grandi musei, in questo caso al Louvre di Parigi, e di copiare i capolavori esposti.
La peculiarità della mostra Cézanne a Firenze , la caratteristica che la rende unica,è quella di aver riunito i capolavori di proprietà di due illuminati collezionisti americani, Egisto Paolo Fabbri (1866 – 1933) di origini fiorentine e Charles Alexander Loeser (1864 - 1928), vissuti nello stesso periodo, entrambi residenti a Firenze, uniti dall'identica passione per l'affascinante ed enigmatico artista di Aix-en-Provence, passione che li portò a possedere rispettivamente 32 e 15 dipinti, contribuendo così all'affermazione dell'artista, allora poco apprezzato dalla critica più accademica, oggi giustamente venerato come inventore di un'arte moderna.
Infatti Cézanne rifiutò il concetto fenomenologico di visione, proprio del movimento impressionista e si concentrò invece su quella che egli chiamava la “forma meditata”, cioè la rigorosa organizzazione mentale e la conseguente elaborazione del soggetto tradotto in una visione geometrica dello spazio e delle forme, con lo scopo di approfondire l'essenza del reale.
Fu egli, infatti, il primo ad assegnare una funzione nuova alla pittura: quella di costruire una realtà oggettiva, sorretta da leggi indipendenti dal dato naturale od emotivo.
Attorno all'ospite d'onore della mostra, il celebre quadro La signora Cézanne sulla poltrona rossa , si possono ammirare capolavori anche poco conosciuti, come Casa sulla Marna (eccezionalmente prestato dalla Casa Bianca) o più celebri, come Le Bagnanti; inoltre numerose tele di Van Gogh, Pissarro, Cassatt, Matisse , Sargent, artisti europei ed americani con i quali soprattutto il Fabbri era in contatto. Degna di nota anche la presenza di contemporanei italiani, fra cui Soffici, Andreotti, Rosso, Ghiglia, Rosai, Fattori, a ricostruire con più ampia inquadratura storico-artistica uno dei periodi più interessanti della storia della pittura contemporanea.
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Madame Cézanne sulla poltrona rossa, ca.1877. Boston, Museum of Fine Arts
Autoritratto con berretto, 1898-99. Boston , Museum of Fine Arts
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La strada in salita, ca.1879-82. Melbourne, National Gallery of Vittoria |
Cinque Bagnanti, ca.1880. Detroit, The Detroit Institute of Arts
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La Route tournante du chemin des Lauves, 1904-06. Basilea, Fondation Beyeler
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