Roma: I Mercati Traianei
"Mercati di Traiano" è il nome moderno di un esteso complesso di edifici in laterizio, costruito per volontà di Traiano dal suo architetto Apollodoro di Damasco, il quale realizzò un miracolo di ingegneria destinato a cambiare l'aspetto del centro di Roma. Sono impropriamente chiamati “mercati” a partire dal ventennio fascista (epoca in cui furono riscoperti), ma in realtà non è mai stato dimostrato che gli spazi assolvessero quella specifica funzione, perché ideati come centro “polifunzionale”, con attività amministrative al servizio del Foro di Traiano.
Il complesso sorse agli inizi del II secolo d.C., contemporaneamente al Foro, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale.
L'immenso spazio ad emicicli con file di tabernae, doveva comprendere più di 150 botteghe, disposte in varie direzioni sulle pendici del colle, organicamente raccordate da una strada e da scalinate, con accessi dal Foro: qui si vendevano merci, si facevano contrattazioni, vi era una borsa di commercio e vi avevano sede i cassieri del fisco imperiale. A causa della continuità del loro utilizzo nel tempo, gli edifici dei Mercati recano le tracce anche di numerosi interventi successivi, tra le quali quella di un castello medioevale e quella di una comunità monastica di età rinascimentale, testimoniata ancora oggi dalla chiesa dedicata a Santa Caterina da Siena.
Il nuovo Museo dei Fori Imperiali, inaugurato il 18 ottobre scorso, è uno spazio unico al mondo, il primo esempio di museo di architettura antica dedicato alla decorazione scultoreo-architettonica dei Fori, che si propone di affrontarne gli aspetti costruttivi e di restituire la visione “finale” ed originale degli edifici.
Duemila metri quadrati occupati dai due piani dell’edificio della Grande Aula ed uno del Corpo Centrale: in questi spazi sono stati realizzati interventi di restauro all’avanguardia ed operazioni di allestimento museale che hanno seguito metodologie museografiche innovative. Gli studi, iniziati nel febbraio 2005, hanno evidenziato un reale pericolo di crollo nel caso di terremoti. Il primo intervento venne quindi deciso per la salvaguardia del sito, intervenendo allo scopo di evitare il distacco delle due ali laterali dell'ambiente centrale dell'Aula, con un |
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Spaccato assonometrico dei Mercati di Traiano.
Archivio grafico della Sovraintendenza ai BB.CC. del Comune di Roma. Realizzazione Studio Inklink
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sistema di incatenamenti su quattro livelli dell'edifcio stesso ed inserendo controventature sopra i corridoi del primo piano. La Grande Aula, detta anche aula ottagona, è un vasto spazio, largo 8 metri, lungo 36 ed alto 12.
La copertura è costituita da sei volte a crociera che poggiano su grandi mensole in travertino, sopportando un peso di circa 2800 tonnellate, consolidate con iniezioni sull'intradosso (parte interna dell'arco) ed operazioni di ancoraggio alle pareti.
La pulitura della volta monumentale della Grande Aula ha riportato alla luce il conglomerato romano, nascosto sotto uno spesso strato di smog, la cui scoperta ha fornito preziose informazioni sulla tecnica costruttiva, restituendo luminosità alla volta ed evidenziando le lesioni e i restauri succedutisi nel tempo.
Il Corpo Centrale era il luogo dove aveva sede il "procurator Fori Divi Traiani", preposto probabilmente all'amministrazione e alla gestione del complesso monumentale. Qui il restauro ha interessato il consolidamento delle cortine laterizie esterne.
Nel complesso sono state realizzati gli impianti, i collegamenti verticali, l’abbattimento delle barriere architettoniche e ripristinati i percorsi esterni, allargati a zone fino ad ora rimaste marginali e sconosciute.
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Testa bronzea identificata con il filosofo Crisippo.
(foto: Stefano Castellani)
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All'interno dei nuovi pavimenti sono state inserite le canalizzazioni per gli impianti di alimentazione elettrica e dei sistemi anti-intrusione e anti-incendio, compresa la predisposizione per una rete informatica.
Sono state introdotte soluzioni tecnologiche innovative - come le chiusure della Grande Aula in lastre di polimetilmetacrilato ( materia plastica trasparente nota con il nome di Plexiglas), collegate solo con piastre di acciaio accanto a sistemi più tradizionali, come i percorsi esterni su passerelle in ferro e legno.
Ma è proprio in vista della destinazione a Museo che le operazioni di restauro sono intervenute in modo sapiente ed attento, provvedendo al risanamento delle coperture lignee e delle pavimentazioni in cocciopesto alla romana, già realizzate durante i lavori del 1926-1934. Inoltre, tenuto conto che dal 1985 ad oggi, sono stati inventariati e documentati circa 40.000 frammenti, si è deciso di adottare un nuovo approccio nei confronti dei materiali originali, |
Dettaglio del fregio-architrave
con amorini.
(foto: Stefano Castellani)
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escludendo l’inserimento di perni necessari per ricomporre le partiture architettoniche, ma accostando ai frammenti originali sia calchi di altri originali (che per diversi motivi non potevano essere utilizzati), sia integrando le parti mancanti con modulari in pietra moderna.
Una scelta assolutamente coraggiosa che permette una completa reversibilità dell’allestimento, pronto ad accogliere altri eventuali nuovi frammenti originali che potrebbero ancora essere ritrovati. Un Museo, dunque, unico al mondo, per le scelte di restauro e perché ambientato in una struttura che mantiene tutta la sua originalità.
Il percorso espositivo del Museo dei Fori Imperiali, anche grazie agli affacci ed alle finestre ed ai numerosi “inviti” collocati all’interno del percorso, riesce a coinvolgere i visitatori, poiché l’allestimento presta particolare attenzione all’antico rapporto che c’era tra la magnificenza architettonica e la funzionalità nella vita pubblica della Roma antica.
Inoltre grande sensibilità è stata dimostrata nell’abbattimento delle barriere architettoniche, creando così finalmente un museo fruibile a tutti, "raro" esempio di magnificenza e funzionalità nella vita pubblica nella Roma moderna!
il progetto di restauro è stato diretto da Lucrezia Ungaro, Anna Maria Cusanno, Antonella Malatesta e Massimo Viti.
Fregio-architrave con amorini dal Tempio di Venere Genitrice nel Foro di Cesare. (foto: Stefano Castellani)
Mercati Traianei: dal martedì alla domenica, dalle 9,00 alle 19,00.info: 06/82059127
Si ringrazia Progetto Zetema per la concessione delle foto.
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