Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno VIII - n.34 - Ottobre - dicembre 2012
NOTIZIE ed EVENTI


Una "finestra" sul mondo dell'arte
a cura di Artemisia



Lorenzo di Credi, Ritratto di giovane donna o Dama dei gelsomini 1485-1490. Olio su tavola, Pinacoteca civica, Musei San Domenico, Forlì



Albrecht Dürer, Der Heilige Hieronymus im Gehäuse, 1514, Incisione su rame Graphische Sammlung der ETH, Zurigo



Pierre Bonnard, Fenêtre ouverte sur la Seine à Vernonnet, 1912 Olio su tela, Collection Musée des Beaux-Arts de Nice. Nizza Foto: Muriel Anssens


A Lugano, presso il Museo Cantonale d’Arte, si sta svolgendo una mostra veramente interessante, incentrata su un tema figurativo, quello della finestra, che possiamo seguire, grazie alla ricca esposizione di opere, dal Rinascimento ai nostri giorni, con tutti i relativi risvolti tecnici, psicologici e filosofici. Durante sei secoli di storia dell’arte il soggetto della finestra, infatti, ha mutato il suo significato metaforico e con esso il modo di realizzazione pittorica, rivelando la grande ricchezza semantica che il tema sottende. "Una finestra sul mondo. Da Dürer a Mondrian e oltre" espone 200 opere attraverso le quali si ripercorre un lungo cammino e si mettono a confronto le diverse interpretazioni che gli artisti hanno dato dell’affascinante tematica. Come recita il sottotitolo della mostra, si tratta di “sguardi attraverso la finestra dell’arte dal Quattrocento ad oggi", a partire da Albrecht Dürer e Lorenzo di Credi, i quali con una nuova dimensione prospettica esaltano nelle loro opere il concetto dell’uomo posto al centro di una spazialità razionale, tematica essenziale del Rinascimento italiano ed europeo, fino ai pittori dell’800 che dipingono “la finestra” quale limite, foriero di suggestioni psichiche, tra mondo interiore e realtà esterna, i dipinti si susseguono mostrando infinite sfaccettature. Nell’Impressionismo e nel post-impressionismo il tema della finestra si riempie poi di significati metaforici, come accade nelle opere di Claude Monet, di Pierre Bonnard o di Henry Matisse, nelle quali essa è rappresentata come un elemento obliquo o un varco criptico, capace di annullare la divisione tra spazio della pittura e spazialità esterna.
Nel XX secolo la finestra moltiplica le interpretazioni, seguendo la differente sensibilità delle personalità artistiche che la scelgono: l’aspetto metafisico della finestra dechirichiana in “Il poeta e il filosofo”, ad esempio, si oppone alla geometrica e ordinata visione delle composizioni di Piet Mondrian; così come la finestra di Paul Klee vive di una lirica astrazione, ben lontana dalla “Fresh Window” di Marcel Duchamp, resa con i materiali della quotidianità (legno, vetro e cuoio), che ha tuttavia perduto la sua funzionalità dal momento che nulla si vede attraverso. La surreale finestra di René Magritte, in “La clef des Champs”, il cui specchio in frantumi conserva misteriosamente l’immagine del panorama, è molto distante dalla “Finestra con ombra” di Giuseppe Uncini, che soltanto trent’anni più tardi sembra riproporre con elegante linearismo le teorizzazioni prospettiche quattrocentesche, ma con gusto e forme assolutamente contemporanei.
Nell’arte del tempo in cui viviamo, contraddittorio e ambiguo, la rappresentazione della finestra appare, dunque, molto più vicina ai modi iniziali, come se essa avesse esaurito con il passare dei secoli le proiezioni possibili sul suo aspetto simbolico e spirituale. Nell’era di Google è forse il computer la nuova finestra tecnologica che, permettendo all’intero mondo esterno di entrare nelle nostre case, ne ha azzerato ogni ulteriore significazione, impedendoci, in tal modo, di sognare o di ipotizzare l’infinito che è fuori di noi?!
La mostra, curata da Giovanni Iovine, docente di Storia dell’arte all’Accademia di Brera, oltre a Marco Francioli, Direttore del Museo Cantonale d’Arte e del Museo di Lugano, e a Sylvie Wuhrmann, Direttrice della Fondation de L’ Hermitage di Losanna, seconda tappa del tour durante l’anno prossimo, sarà visitabile fino al 6 gennaio 2013.
 
Henri Matisse, Nice, cahier noir, 1918 Olio su tela.
Villa Flora, Winterthur, Hahnloser / Jäggli Stiftung
Foto: Reto Pedrini, Zürich



Piet Mondrian, Composition No. VI (Composition 9,
Blue Façade), 1914, Olio su tela, Fondation Beyeler, Riehen/Basilea Foto: Peter Schibli, Basel © Mondrian/Holtzman Trust c/o HCR International
Warrenton, VA USA



Giorgio De Chirico, Il poeta e il filosofo,
1915, Olio su tela. Collezione privata



Paul Klee, Fensterausblick (Nordseeinsel), 1923, Acquerello e gouache su carta su cartone.59), prestito da collezione privata



Giuseppe Uncini, Finestra con ombra, 1968, Cemento e ferro. Courtesy Fondazione Marconi, Milano



Marcel Duchamp, Fresh Window 1920/1964. Finestra in legno, vetro e cuoio nero, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma. Su concessione del Ministero per i B. e le Attività Culturali


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