Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno XVIII - n.77 - Ottobre - dicembre 2023
MUSEO A CIELO APERTO 

Roma. Il VITTORIANO
Un monumento dedicato all'Unità della Nazione e alla Libertà
di Bruna Condoleo



IL Vittoriano, fotografato da ua terrazzo di fronte al Pantheon!




Se è vero che per lungo tempo Il Vittoriano, definito anche Altare della Patria, è stato al centro di polemiche estetiche relativamente alle sue proporzioni eccessive e alla sua magniloquenza, i giudizi odierni tendono a una più obiettiva valutazione del Monumento che s'inserisce nel gusto eclettico del tardo-ottocentesco, caratteristico delle architetture di molte Capitali europee tra fine '800 e primi decenni del '900. Non ritenendo giusto assecondare la cultura della cancellazione del Passato, Il Vittoriano, pur considerando la sua retorica grandiosità, è un edificio in cui molti artisti, provenienti da tutta Italia, hanno profuso con passione i propri talenti in uno spirito di celebrazione degli ideali su cui si fonda la Nazione.
Una gigantesca candida scalinata a tre rampe in marmo botticino, poggiata sulle pendici del Colle Capitolino, in cui spiccano gruppi bronzei e quadrighe imponenti, coronata alla sommità da un porticato con alte colonne: è l'immagine spettacolare che il Vittoriano offre a cittadini italiani e a turisti di tutto il mondo! Dedicato al re Vittorio Emanuele II, il monumento che celebra l'Unità della Nazione e la Libertà dei cittadini è stato progettato da Giuseppe Sacconi, architetto marchigiano appassionato d'arte antica. Ispirandosi all' Ara ellenistica di Pergamo e al santuario romano della Fortuna Primigenia di Palestrina, Sacconi ha accentuato l'imponenza della costruzione marmorea, concependola come un teatrale sfondo scenografico in asse con via del Corso e collegata alla Roma imperiale da una raggiera di vie.


Una delle due quadrighe bronzee alla sommità

Il Tirreno, una delle statue allegoriche del Vittoriano


Per creare lo spazio necessario all'elevazione del Vittoriano furono purtroppo demoliti edifici preesistenti, come la torre di Paolo III, il convento dell'Ara Coeli, alcuni palazzi nobiliari e un quartiere medioevale 1) abitato in età rinascimentale da grandi artisti come Pietro da Cortona, Giulio Romano, finanche da Michelangelo che in quella casa morì! La realizzazione del monumento, iniziato nel 1885, per 20 anni rimase sotto la direzione di Sacconi, poi proseguì con Gaetano Koch, Pio Piacentini, Ettore Ferrari e Manfredo Manfredi, ma gli interventi durarono per alcuni decenni. Agorà aperta al pubblico, il Vittoriano è un edificio ove sostare, riflettere sulla storia patria e lasciarsi entusiasmare dai valori espressi dalle innumerevoli opere d'arte. Inoltrandosi nella vasta spazialità del monumento, delimitato dalle statue allegoriche dei mari che bagnano l'Italia, il Tirreno con la lupa e la sirena Partenope e l'Adriatico con il Leone di S. Marco, e iniziando l'ascesa delle ampie scalee colpiscono due gruppi di bronzo dorato, traduzione plastica delle idee mazziniane: il Pensiero e l'Azione, raffigurati rispettivamente da un Genio alato e da un gruppo di soldati con la Bandiera d'Italia.



Leonardo Bistolfi, Il sacrificio, marm, 1911





All'apice della prima scalinata svettanti Vittorie bronzee alate poste su alte colonne evocano l'antico simbolo iconografico greco-romano e accompagnano il visitatore al cuore del monumento: l'Ara votiva del Milite Ignoto, sacrario postumo dedicato nel 1921 a tutti i caduti nei combattimenti risorgimentali e nella prima Guerra mondiale. Veglia sull'ara la marmorea effigie di Roma dello scultore Angelo Zanelli, posta su un fondo dorato di gusto liberty: ispirata alle immagini classiche di Atena, dea della guerra ma anche della saggezza e delle arti, si erge solenne tra due cortei inneggianti al lavoro e all'amor di patria. Sulla terrazza triangolare 4 gruppi scultorei in marmo botticino esaltano con forme dinamiche le virtù nazionali: a sinistra la Forza e la Concordia, a destra Il Sacrificio e il Diritto; dall' alto, posta su un basamento marmoreo scolpito con le allegorie delle Città Nobili, domina l'imponente statua equestre del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Alta 12 metri, fusa con 50 tonnellate di bronzo, la statua equestre è opera di Enrico Chiaradia, completata da Emilio Gallori, due scultori che pur citando il celeberrimo Marco Aurelio Capitolino, hanno accentuato la verosimiglianza della fisionomia del sovrano con un linguaggio d'impronta verista.







Le vittorie alate e la statua equestre di re Vittorio Emanuele II alta 12 m.



Il lato sinistro cun uno dei propilei



La costruzione va dal 1885 al 1935, ma fu inaugurato nel 1911 nel cinquantenario dell'Unità d'Italia




Ma è il Sommoportico l'elemento più affascinante e scenografico del Vittoriano: inserito tra due avanzanti propilei di gusto classico l'imponente porticato a esedra, delimitato da 16 colonne corinzie alte 5 metri, il corridoio colonnato si curva dolcemente mettendo in rilievo, soprattutto al tramonto, gli effetti cromatici creati dalla parete interna. Un pavimento policromo, un soffitto in stucco dorato e decorazioni bronzee con allegorie delle Scienze adornano questo panoramico portico la cui parete di fondo è realizzata a tempera su oro da artisti che si collegano con raffinata eleganza alle innovative istanze artistiche della Secessione viennese e allo stile klimtiano. A coronamento del Sommoportico, infine, si trovano 16 sculture delle regioni italiane, mentre al disopra dei propilei, anch'essi impreziositi all'interno da pregevoli mosaici, due gigantesche quadrighe bronzee guidate da Vittorie alate ribadiscono con iscrizioni latine i valori fondanti della Nazione!
Il Vittoriano non soltanto all'esterno commenta figurativamente la storia d'Italia, ma anche la contiene: oltre alla cripta a croce greca che custodisce la sepoltura del Milite Ignoto, realizzata con materiali provenienti dai teatri di guerra, il Carso e il Monte Grappa, nei vasti ambienti interni dell'Ala progettata da Armando Brasini sono visitabili il Museo del Risorgimento, ricco di cimeli delle Guerre d'Indipendenza, il Sacrario delle Bandiere e l'Archivio Storico, luoghi interessanti e traboccanti di storia patria.









Dalla fine degli anni '50 il monumento ha purtroppo subito una sorta di damnatio memoriae per essere divenuto durante il periodo fascista strumento della propaganda del potere e dopo il '69, a causa di un attentato all'altezza dei propilei, iniziò un lungo oblio. Il Vittoriano rimase chiuso per circa 30 anni; dal 2000 è tornato a nuova vita sia grazie a un pregevole restauro, sia per la riconsiderazione del significato dell'edificio da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Note
1)Durante gli scavi per costruire le fondamenta nel sottosuolo, pieno di cavità e di cunicoli (poi usati durante la II guerra mondiale come rifugi antiaerei), vennero alla luce reperti archeologici e parte delle mura Serviane risalenti al VI sec. a.C.


Bruna Condoleo, storica dell'arte, giornalista, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte




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