ATENE. IL CENTRO CULTURALE FONDAZIONE STAVROS NIARCHOS, opera dello studio RENZO PIANO Building Workshop
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La città e il mare. Il mare che per una città come Atene è stato determinante per secoli di storia, per la cultura millenaria, per le tradizioni più profonde.
Un connubio decifrabile in ogni angolo della bella metropoli greca, un legame inscindibile che fa capolino nella gastronomia greca come nei lontani miti e nelle leggende che ancora oggi costellano il gusto estetico e qualche superstizione. Renzo Piano ha voluto rievocare proprio questo aspetto, costruendo nel quartiere Kallithea lo storico porto ateniese sulla baia di Faliro, il Centro culturale Fondazione Stavros Niarchos, unione tra la Città e il suo mare.
A pochi chilometri dal cuore di Atene, all’ombra dell’Acropoli e non lontano dal Museo dell’Acropoli progettato da Bernard Tschumi, l’edificio Niarchos - ideato dallo studio di architettura Renzo Piano Building Workshop (RPBW) - vuole essere un centro polifunzionale immerso in un ampio parco pubblico, quello dell’ex ippodromo di Atene (poi area dei Giochi Olimpici del 2004, poi parcheggio), dedicato al ruolo della cultura e dell’arte greca nel mondo.
Ecco di nuovo il mare. Un terreno strappato all’abbandono, affacciato sulle rive del Mar Egeo, riportato alla vita da un progetto architettonico avveniristico per i principi di sostenibilità ambientale adottati, unico nel suo genere per gli accorgimenti ingegneristici basati sui più avanzati modelli antisismici.
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Inaugurato lo scorso giugno, il Centro culturale Stavros Niarchos consta di un edificio principale, quello della Greek National Opera, e di uno dedicato alla Biblioteca Nazionale; tra i due il richiamo per eccellenza al simbolo della democrazia: un’Agorà, dove verranno ospitati i numerosi eventi pubblici del palinsesto delle rassegne culturali del Centro. Una curiosità: questa Agorà moderna è stata pavimentata con il tipico marmo ateniese, il Dionysos, materiale che in passato ha dato vita alla gran parte dei momenti della Città, tra cui l’antica Agorà. Un passaggio di testimone tra passato e presente. Inoltre, lo studio dell’architetto genovese è stato impegnato nella progettazione dei circa 170mila metri quadrati del parco pubblico, il tutto senza mai dimenticare sia la sostenibilità e il rapporto visivo e ambientale con l’acqua, rapporto che nel parco viene celebrato in una promenade, un percorso pedonale, sia nella scelta di modellare questo parco come una collina, i cui declivi scendono dolcemente verso il mare. Qui la brezza naturale delle acque e la luce preziosa di Atene sono maglifici!
L’elemento chiave della sostenibilità del Centro Niarchos è l’Energy Canopy, una copertura da considerarsi un unicum nel panorama architettonico contemporaneo internazionale, non solo per l’elevato rendimento energetico, ma anche per le dimensioni della maglia di cemento armato messa in opera. La Canopy è di fatto il tetto della Biblioteca, il luogo per eccellenza dell’apprendimento e della conoscenza, e sopra le teste degli studiosi si staglia un capolavoro ingegneristico mai visto in tutto il mondo.
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Questa è una copertura composta da due pelli ampie 10mila metri quadrati, un ettaro per capirci, del peso di 3,5mila tonnellate sorrette da trenta pilastri in acciaio dal diametro massimo di 30 centimetri, alla cui sommità, alla stregua di capitelli classici, è stato istallato un sistema di ammortizzatori che permette alla struttura di “muoversi” al variare della dilatazione termica, per la spinta del vento o sotto l’effetto delle azioni sismiche. Ovviamente non potevano mancare i pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica: questa copertura, infatti, ne ha ben 5560, che rendono quasi indipendente dalla rete pubblica l’intera struttura e che hanno fatto conferire al Centro culturale Niarchos la certificazione “platinum”, la più alta prevista dalla LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).
Se volessimo essere nazionalisti potremmo dire che il Centro culturale Stavros Niarchos è un successo tutto italiano, il fiore all’occhiello di uno degli studi più prestigiosi del mondo, quello dell’architetto Renzo Piano, e in parte è così, ma va anche detto che senza la sensibilità e la lungimiranza del committente (la Fondazione Nairchos) non sarebbe stato possibile regalare al mondo questo gioiello architettonico. Tanto di cappello quindi alla Grecia che, nonostante tutti i gravissimi problemi economici e finanziari, è riuscita in questo intento e ad imporsi ancora una volta come culla della cultura e delle Arti.
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Le immagini sono state gentilmente concesse per la pubblicazione dall'Arch. Luigi Terribile |
Ilaria D'Ambrosi, architetto e Urban Planner
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