Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno IX - n.36 - Aprile - giugno 2013
GALLERIE IN RETE 
PROPOSTE DI ARTE CONTEMPORANEA

A Milano, al Museo del Novecento: Andy Warhol
di Carmelita Brunetti



Milano è la città protagonista nel palcoscenico dell’economia globale non solo con Expo 2013, ma anche con l’arte. Per questa primavera sono previsti molti appuntamenti culturali e di arte contemporanea come quelli organizzati dal Museo del Novecento.
Nella magnifica sede del museo, dal 5 aprile fino all’8 settembre 2013, è godibile la mostra dedicata al più stravagante artista statunitense, diventato un’icona internazionale dell’arte del dopoguerra, esponente della Pop Art: Andy Warhol (1928-1987). La rassegna intitolata Andy Warhol’s Stardust, curata da Laura Calvi, è stata realizzata in collaborazione con Bank of America Merrill Lynch – sponsor principale del museo. Nelle ampie sale del museo sfilano alcune delle stampe più significative dell’artista, provenienti dalla collezione Bank of America Merril Lynch, che ha attuato il prestito nell’ambito del programma Art in Our Communities®. Il titolo della rassegna è rappresentativo dell’intera produzione artistica di Warhol, le sue icone, infatti, continuano a brillare come stelle nel firmamento. I soggetti a cui Warhol si interessa com'è noto, sono i prodotti del consumismo industriale, pubblicizzati e diffusi dai mass media anche ai livelli più popolari. Egli stesso definisce i suoi “prodotti” Pop, cioè popular. Le immagini che usa per le sue opere sono i barattoli di minestre Campbell’s, le scatole di Kellog’s, le bottiglie di Coca-Cola, le foto dei divi di Hollywood, le immagini di cronaca (incidenti d’auto e suicidi) e quelle dei “miti americani” come Topolino, Superman, il dollaro.


Keith Haring & Andy Warhol Andy Mouse, 1986 collezione Bank of America Merrill Lynch © Keith Haring Foundation




Campbell's Soup II: New England Clam Chowder collezione Bank of America Merrill Lynch © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts


La tecnica usata per questi lavori è quella del riporto fotografico, con violenti colori, che dissacrava il concetto di unicità dell’opera d’arte, creando un procedimento artistico vicino a quello meccanico. Egli, inoltre, è autore di film e cortometraggi sulla stessa tematica, che realizza insieme ai collaboratori del suo studio, la famosa Factory a Manhattan dove si svolgevano le attività artistiche e mondane del gruppo della Pop Art.
Affascina durante la visita anche la ritrattistica che sin dall’inizio degli anni settanta e per tutti gli anni ottanta, ritrova massimo splendore nelle icone: da Muhammad Alì, a Marilyn Monroe a Elvis Presley, definibili su parametri non tradizionali e senza tempo. L’allestimento è stato ben curato da Fabio Fornasari e sottolinea la produzione seriale delle opere come si trattasse di oggetti o merci di consumo. Nel presentare le stampe in fila come si fa con i prodotti sugli scaffali nei supermarket, si vuole affermare l’idea rivoluzionaria di Arte popolare propugnata da Warhol.



Flowers, 1970 collezione Bank of America Merrill Lynch © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts



Carmelita Brunetti, specializzata in Psicologia dell'arte, già docente all'Accademia di Belle Arti FABA di Cosenza, Direttore Responsabile della rivista "Arte Contemporanea".
e-mail:
carmelita.arte@libero.it


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