La Galleria Erica Ravenna presenta a Roma una collettiva dal titolo “FARE UNO dalla Parola al Segno - un dialogo possibile”, una selezione di opere di 8 artisti contemporanei, quattro donne e quatrro uomini ormai consacrati dalla critica ufficiale e dal pubblico: Carla Accardi, Tomaso Binga, Mirella Bentivoglio, Simona Weller, Vincenzo Agnetti, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis e Gino Marotta. Il programma espositivo della Galleria è il frutto di una riflessione sugli intrecci tra linguaggio e immagine e sulle poetiche che hanno accomunato una linea di ricerca dell’arte attuale, nata dalle prime Avanguardie del Novecento e sviluppatasi fino ai giorni nostri.
Nella mostra “FARE UNO dalla Parola al Segno un dialogo possibile” la selezione delle opere evidenzia un tipo di sentire comune degli artisti nell’ambito della ricerca che ha caratterizzato gli anni ’60 e ’70 e allo stesso tempo, in un momento storico di grande riscoperta dell’arte al femminile, pone la questione di un confronto tra le “due metà dell’Avanguardia”. ll richiamo all’assunto lacaniano della “(im)possibilità di fare UNO”, accompagna quindi tale riflessione attraverso un dialogo a più voci, nel quale protagonista è la PAROLA come fondamento dell’immagine “in cui l’essere si riconoscerà e attraverso la quale riconoscerà gli altri”.
|
Carla Accardi, Assedio n. 4, 1956, caseina su tela / casein on canvas, cm 55 x 118
Foto Luana Rigolli
|
Brevi cenni biografici degli artisti presenti in mostra
Carla Accardi (Trapani 1924 - Roma 2014), siciliana, inizia la sua carriera a Roma, dove conosce gli artisti con i quali darà vita al Gruppo Forma, movimento programmatico dell'arte astratta in Italia. Nel corso degli anni Cinquanta sviluppa una personalissima elaborazione del tema del segno, in sintonia con gli esiti dell'Informale europeo. Tra gli anni '60 e '70 il suo stile si orienterà verso un linguaggio fondato sul rapporto tra segno e colore, sperimentando una grande varietà di soluzioni espressive e di materiali. Tra il 1969 e il 1971 crea il suo capolavoro sul rapporto tra opera e ambiente: Triplice Tenda, ove allestisce una struttura abitabile che l'osservatore stesso poteva percorrere! Oltre a partecipare a diverse Biennali veneziane le sue opere sono presenti in importanti collezioni museali, tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, il Castello di Rivoli, le Gallerie Civiche di Modena e Bologna, il Palazzo Reale di Milano e il Museo Civico di Torino.
Vincenzo Agnetti (Milano 1926 – 1981), artista, scrittore, poeta, saggista, è stato uno tra i protagonisti dell'Arte Concettuale italiana. Diplomato all'Accademia di Brera, nel 1967 ha la prima personale a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, dove espone Principia, opera imperniata sulla relatività dei significati nel linguaggio. Il suo operato sui linguaggi della comunicazione sarà, anche in anni successivi, di fondamentale importanza. Ha partecipato a numerose edizioni della Biennale di Venezia, a Documenta 5 (1972) e alla Quadriennale di Roma (1972); la mostra più recente, si è tenuta al Mart di Rovereto (2008).
|
Mirella Bentivoglio, The order of things, 1987, collage di carte, cartone / papers collage, cardboard, cm 26,1 x 40,5 (aperto /open) / cm 26,1 x 20,25 (chiuso / closed)
Foto Luana Rigolli
|
Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1922 - Roma 2017), artista, poetessa e performer italiana, il suo operato si è contraddistinto nell'ambito delle poetiche verbo-visuali e nell’interesse per l’uso congiunto del linguaggio verbale e dell’immagine. Curatrice e animatrice culturale nell’ambito della ricerca artistica contemporanea, tutta al femminile, è stata inoltre insignita di numerosi premi per la sua attività poetica, di critica e di organizzatrice. Recentemente nella mostra “Ri-materializzazione del linguaggio” (2022), presso la Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, ha sottolineato il ruolo essenziale dell’artista negli sviluppi che intrecciano arte e semiosi.
Tomaso Binga (Salerno 1931), nome d'arte di Bianca Pucciarelli Menna, artista, poetessa e performer che vive e lavora a Roma. Nel 1974 inizia le azioni performative: la prima è Parole da distruggere, parole da conservare. Nel 1976 completerà una serie di opere importanti, come la sua "Scrittura Vivente", lettere dell'alfabeto formate con il proprio corpo femminile e in particolare le famose carte da parati. Partecipa a numerose mostre, tra cui la XVI Biennale di San Paolo in Brasile (1981), la XI Quadriennale di Roma (1986), presso Fondazione Prada (2017), al Museion di Bolzano (2019), e da ultimo la Biennale di Venezia del 2022.
|
Alighiero Boetti, Una parola al vento due parole al vento tre parole al vento 100 parole al vento, 1989, Ricamo / Embroidery cm 86,5 x 24
Foto Giorgio Benni
|
|
Alighiero Boetti, Senza Titolo (studio per Calligrafia / Ordine e disordine),1985, Inchiostro su carta / Ink on paper, due elementi / two elements cm 49,5 x 59,2
Foto Giorgio Benni
|
|
Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994) esordisce nel 1967 a Torino nell'ambito dell'Arte Povera sperimentando materiali come la masonite, il plexiglas ed elementi luminosi. All'inizio degli anni '70 avvia in Afghanistan un progetto che realizzano ricamatrici locali: orditi di lettere e parole o mappe in cui è raffigurato il planisfero del mondo, con le singole nazioni tessute con i colori delle rispettive bandiere. Sempre in quel periodo le sue opere prendono una svolta concettuale: nel 1971 l'artista cambia nome in"Alighiero e Boetti" mettendo in crisi la sua identità con il concetto di doppio. Nel 1985 ritorna in Giappone, dove ha esposto nel 1980, e proprio qui produce alcune opere reimpiegando le calligrafie giapponesi. Sarà più volte presente in rassegne come Documenta di Kassel e la Biennale di Venezia, così come in mostre collettive. Le sue personali sono state di recente allestite in sedi prestigiose quali il MoMa di New York, la Tate di Londra, il MAXXI di Roma e il Reina Sofia di Madrid.
Jannis Kounellis (Atene, 1939 – Roma, 2017), pittore e scultore greco naturalizzato italiano, si trasferisce a Roma nel 1956, dove s'iscrive all'Accademia di Belle Arti. Dal 1963 Kounellis abbandona definitivamente la rappresentazione artistica tradizionale e inizia a impiegare materiali quali sacchi di juta, lana, oro, terra, fuoco, e in alcuni casi piante e animali vivi. Nel 1969 dispone dodici cavalli vivi nella sala della Galleria L'Attico, a testimonianza del rapporto tra lo spazio dell'arte e quello naturale. L'artista è stato associato fin dagli esordi all'Arte Povera; moltissime le partecipazioni alle Biennali di Venezia dal 1972 al 2015. E' presente in alcune tra le mostre storiche fondative del secondo dopoguerra e di recente nelle personali alla Fondazione Prada (2019) e al Walker Art Center di Minneapolis (2022).
|
Simona Weller, Dal ciclo Diario a Muro, 1979, tecnica mista e collage su cartoncino su tela, cm 100 x 50
Foto Luana Rigolli
|
Gino Marotta (Campobasso, 1935 – Roma, 2012), pittore e scultore, all'inizio degli anni '60 avvia una ricerca sulla sintesi dinamica tra figurazione, linguaggio e codici; successivamente mostra un'attenzione sempre più marcata per i nuovi materiali chimici/industriali e nello specifico per il metacrilato. Negli anni '80 Marotta ritorna all'utilizzo di materiali e tecniche più "tradizionali", tra cui la pittura. L'artista ha partecipato e progettato attivamente alcune delle mostre più celebri nel panorama della neo-avanguardia italiana e in altre rilevanti sedi quali La Biennale di Venezia, il MoMA, il Museum of Contemporary Art di Chicago e, da ultimo, la personale presso La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (2012).
Simona Weller (Roma 1940), nata a Roma, vive e lavora tra la Capitale e il borgo medievale di Calcata (VT). Diplomata all'Accademia di Roma, dopo lunghi soggiorni di studio in Oriente (da Bangkok al Cairo), nel 1973 s'impone all'attenzione della critica alla X Quadriennale di Roma con grandi tele astratte, dove la pittura si mescola a lettere e scrittura. Le parole sono scelte per la loro concisione e per la loro particolare struttura. Da sempre affianca alla sua attività di pittrice (e poi anche di ceramista) un percorso di ricostruzione storica sulla presenza delle donne nell'arte. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all'estero e da ultimo nel 2022 alla mostra "Ri-materializzazione del linguaggio" presso la Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano.
|
La mostra, che pubblica in catalogo testi di Benedetta Carpi De Resmini e Ludovico Pratesi, terminerà il 15 luglio 2023
Ufficio Stampa: Paola Saba, Tel. (+39) 338 4466199, paolasaba@paolasaba.it
|
|