Sono i capolavori delle Avanguardie del ‘900 i protagonisti della mostra d’autunno di Palazzo Blu, inaugurata a Pisa lo scorso 28 settembre 2023, una straordinaria sequenza di dipinti e sculture provenienti dalle raccolte del Philadelphia Museum of Art, Centro museale ed espositivo tra i più importanti e riconosciuti a livello internazionale per le sue collezioni d’arte.
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Robert Delaunay
Saint-Séverin, 1909
Oil on canvas, 96.5 × 70.5 cm
©Courtesy of the Philadelphia Museum of Art
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Jacques Lipchitz
Sailor with Guitar, 1914
Bronze, 78.7 x 29.5 x 21.6 cm
©Courtesy of the Philadelphia Museum of Art
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La mostra, a cura di Matthew Affron, curatore del Philadelphia Museum of Art, con la consulenza scientifica per la presentazione pisana dello storico dell'arte Stefano Zuffi, è un'occasione unica per ammirare alcuni punti di riferimento assoluti dell'arte europea dei primi decenni del '900. Le opere di Chagall, Dalì, Duchamp, Kandinsky, Mirò e Picasso, Matisse, Mondrian, Klee, Ernst e Gris, artisti che non sono mai stati esposti nel Palazzo d'arte che si affaccia sul Lungarno, faranno ripercorrere ai visitatori alcuni dei momenti più salienti del "secolo breve".
Ad aprire il percorso espositivo a Palazzo Blu è un Autoritratto di Pablo Picasso venticinquenne, in un anno, il 2023, che ricorda il cinquantesimo anniversario della morte del Genio spagnolo. Il giovane pittore con la tavolozza in mano, lo sguardo penetrante e concentrato, appare come l'emblema della sua caparbia decisione di poter divenire il proteiforme protagonista della vicenda artistica di un intero secolo, lui che ha spaziato liberamente dal Cubismo alle rielaborazioni del mito classico, dall'espressionismo di Guernica alle rivisitazioni dei capolavori del Passato.
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Juan Gris (José Victoriano González Pérez)
Chessboard, Glass, and Dish, 1917
Oil on panel, 73.3 x 103.2 cm
©Courtesy of the Philadelphia Museum of Art |
Paul Klee
But the Red Roof, 1935
Glue tempera on jute-and-flax fabric, 60.3 x 90.6 cm
©Courtesy of the Philadelphia Museum of Art |
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Dall'Astrattismo di Vassily Kandinsky, creatore di un linguaggio non figurativo denso di spiritualismo e di poesia, al Fauvismo di Henry Matisse, i cui dipinti, pur nati nell'orbita della prima aggressiva avanguardia del XX secolo, sono intessuti sempre di musicalità e di senso del ritmo, il '900 è stato caratterizzato da estetiche fortemente innovatrici che intendono l'opera artistica come una realtà a se stante con proprie regole e con un'autonomia espressiva mai praticata fino ad allora. Il Surrealismo di Joan Mirò e di Paul Klee, così impregnato di lirismo astratto e di sinfonie cromatiche, come quello tragico e visionario di Max Ernst, dialogano in mostra con l'arte complessa di Piet Mondrian, fondatore del Neoplasticismo, un'estetica mirata alla conquista di un equilibrio razionale e di un vocabolario geometrico, formale e cromatico di grande essenzialità.
Nella mostra è presente anche Marcel Duchamp, pittore, scultore, personalità originale del Dadaismo, ma soprattutto geniale innovatore attraverso le esperienze dell'Arte concettuale, con cui dalla pittura tradizionale si passa alla pittura-idea che rivoluziona il panorama artistico del proprio tempo, ma che continua in modalità diverse a influenzare l'arte della nostra età!.
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Piet Mondrian
Composition with Blue and Yellow, 1932
Oil on canvas, 41.6 x 33.3 cm
©Courtesy of the Philadelphia Museum of Art
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Vasily Kandinsky
Circles in a Circle, 1923
Oil on canvas, 98.7 x 95.6 cm
©Courtesy of the Philadelphia Museum of Art
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Come già detto, le opere provengono dal Philadelphia Museum of Art, un riferimento nazionale e internazionale per l'arte, che vanta collezioni di fama mondiale e mostre di alto livello dove le opere delle Avanguardie europee hanno una presenza particolarmente significativa. Fu lo stesso Marcel Duchamp, incaricato di effettuare un'indagine sui principali musei nordamericani per individuare la migliore collocazione per l'arte del XX secolo, a scegliere il Philadelphia Museum of Art come sede più appropriata!
Il percorso della mostra si configura dunque come una "linea del tempo" in cui le opere sono anche accompagnate da installazioni visive, sonore e multimediali, per collocarle nella sequenza degli eventi storici e culturali dalla fine della "Belle Époque" fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
La mostra pisana proporrà una parte finale tutta in crescendo, con un'opera di fortissima suggestione e di alto valore simbolico: la Crocifissione dipinta da Marc Chagall nel 1940.
L'Esposizione a Palazzo Blu si concluderà il 7 aprile 2024.
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