Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno XIII - n.57 - Luglio - settembre 2018
RITRATTI e AUTORITRATTI 

Il giovane PICASSO: il periodo blu e e il periodo rosa
di Bruna Condoleo



Femme à la chemise, vers 1905 Huile sur toile 72.7 x 60 cm Tate: Legué par C. Frank Stoop 1933 © Succession Picasso / ProLitteris, Zürich, 2018 © Tate, London 2017




Femme de l'île de Majorque, 1905 Tempera, aquarelle et gouache sur carton 67 x 51 cm © Succession Picasso / ProLitteris, Zürich 2018



Un’esposizione che si terrà presso la Fondazione Beyeler (Basilea, Svizzera) a febbraio 2019 propone la visione di un periodo dell’arte del genio del ‘900 Pablo Picasso (Malaga 1881/ Mougins 1973) in cui, appena ventenne, l'artista ha creato capolavori di rara bellezza! La mostra ”Il giovane Picasso. Il periodo blu e il periodo rosa"  si concentra sulle opere create in un lasso di tempo che va dal 1901 al 1906 e che gioca un ruolo centrale sulla sua formazione artistica. In questi anni Picasso s’interessa quasi esclusivamente all’immagine umana, portando l’ attenzione dapprima al mondo dei derelitti, che vivono ai margini della società, poveri, vecchi, ciechi, vagabondi; successivamente il suo sguardo si allarga al mondo del circo, degli acrobati, dei giocolieri e degli Arlecchini, universo anch'esso malinconico, ma ricolmo di una nuova dignità  sociale.  Se la cultura spagnola fu fondamentale per la prima formazione di Picasso, Parigi risulta decisiva per la sua maturazione artistica, anche se nel 1901, sprofondato in una crisi, torna a Barcellona. Di nuovo nella Capitale francese nel 1904, l' Artista incontra personalità di grande rilievo, come Henry Toulouse Lautrec, il cui stile nervoso e realistico influenza le prime espressioni pittoriche della sua straordinaria carriera, malgrado il linguaggio picassiano riveli già caratteri peculiari. 



Arlequin accoudé, 1901 Huile sur toile 83.2 x 61.3 cm. New York, Metropolitan Museum of Art, Donation Mr. et Mrs. John L. Loeb Gift, 1960 © Succession Picasso / ProLitteris, Zürich 2018 Photo ©The Metropolitan Museum of Art/Art Resource/Scala, Florence




Autoportrait, 1901 Huile sur toile 81 x 60 cm. Musée National Picasso - Paris, © Succession Picasso / ProLitteris, Zürich 2018 Photo © RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Mathieu Rabeau




Nel periodo “blu” (il ritratto “La Celestine” è uno dei tanti capolavori, assieme alla tela "Arlequin accoudé") il mondo dei diseredati diviene tema dominante e il blu il colore-manifesto; le immagini, infatti, sono immerse in una luce fredda che evidenzia il tema desolante scelto dal giovane artista per descrivere un'umanità avvilita e negletta, mentre il seguente periodo “rosa” diviene espressione di una maggiore distensione emotiva e soprattutto la linea perde la durezza della precedente produzione per acquisire morbidezze e flessuosità, accentuate dai timbri cromatici: soffici rosa, ocra spenti, azzurri trasparenti e bianchi, colori che bene si accordano con le tenere immagini di giovani famiglie circensi. Le opere dei periodi blu e rosa realizzate in Spagna e in Francia denotano, dunque, un afflato umanitario che l’Artista traduce nella scelta di temi esistenziali come l’ amore, la sessualità, il destino umano e la morte, tematiche universali che s’incarnano nelle esili fanciulle e nei giovani, espressioni di una delicata e malinconica bellezza, ma anche nei vecchi segnati dalla durezza della vita, i quali riflettono sui loro visi la sensazione di una grande solitudine.



1905, Acrobate et jeune arlequin. Gouache sur carton 105 x 76 cm Collection privée © Succession Picasso / ProLitteris, Zürich 2018




Famille d'acrobates au singe, 1905. Gouache, aquarelle, pastel et encre de Chine sur carton, 104 x 75 cm Gothenburg Museum of Art, Sweden, GKM 699 © Succession Picasso / ProLitteris, Zürich 2018 Photo: Gothenburg Museum of Art, Sweden





Dopo un solo anno le opere e i disegni di Picasso, creati nel villaggio dei Pirenei Gosol, denotano una trasformazione del linguaggio in quello che diverrà lo stile della nuova Avanguardia cubista di cui fu il creatore e il protagonista assoluto. Già nel 1906, infatti, si fa strada nel mondo dell’artista andaluso il gusto di un primitivismo di forme che dai modelli arcaici dell’arte occidentale spazia verso le suggestioni dell’arte negra africana. Un’ opera come “Nudo su fondo rosso” testimonia la novità di uno stilema che è mutato e infligge tagli netti alle forme esaltando il valore scultoreo dell’immagine. La stessa impressione proviene da “Femme”, la cui brutalità espressiva, l’irruenza delle linee e la deformazione fisica caratterizzano il rivoluzionario linguaggio che sarà proprio di “Les Demoiselles d’Avignon”, vessillo della rivoluzione cubista.
Sappiamo che molti altri fecondi periodi stilistici attraverserà Picasso, artista poliedrico e infaticabile nella continua ricerca di sè e nel bisogno di sperimentazione. Durante la sua lunga parabola creativa vi saranno momenti di novità geniali, come in Guernica nel ‘37, che seguono momenti più classicamente sereni, come gli anni ’20 durante il viaggio in Italia, e ancora numerose fasi pittoriche, da quella ingresiana a quella surrealista all'età dei revival dei Grandi del passato.



Nu sur fond rouge, vers 1906 Huile sur toile 81 x 54 cm. Paris, musée de l'Orangerie, collection Jean Walter et Paul Guillaume © Succession Picasso Picasso / ProLitteris, Zürich 2018 Photo © RMN-Grand Palais (musée de l'Orangerie) / Hervé Lewandowsk




Femme (Epoque des «Demoiselles d'Avignon»), 1907 Huile sur toile, 119 x 93,5 cm. Fondation Beyeler, Riehen/Basel © 2017, Succession Picasso/ProLitteris, Zürich Foto: Robert Bayer, Basel




Pur avendo utilizzato le tecniche più diverse, dalla ceramica, alle arti applicate, dalla scultura alla grafica, i diversi momenti di esaltante creatività non andranno mai perduti definitivamente nella produzione picassiana, perché in ogni fase l’Artista sarà in grado di rigenerarli a nuova vita. Anche la lezione disadorna e intimistica dei periodi blu e rosa tornerà come esperienza e memoria negli anni futuri!
Attraverso 80 tavole e sculture la mostra “Il giovane Picasso. Il periodo blu e il periodo rosa” presenta un insieme di capolavori che raramente sono stati prestati per una singola mostra e provengono dai più prestigiosi musei del mondo, dall'Europa agli Stati Uniti, alla Russia, al Canada, alla Cina e al Giappone.
La bella esposizione, che è la più complessa e costosa mai realizzata nella storia della Fondazione Beyeler, sarà inaugurata a febbraio 2019 presso Beyeler Museum, un evento da non perdere!.


Bruna Condoleo, storica dell'arte, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte




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