Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno IX - n.36 - Aprile - giugno 2013
IL COSTUME NEI SECOLI  

DISSERTAZIONI SULLA MODA


Omaggio a Ottavio Missoni Il re della maglieria creativa

di Bruna Condoleo



Due anni fa usciva la bella autobiografia “Una vita sul filo di lana”, edita da Rizzoli, in cui l’autore, lo stilista e imprenditore Ottavio Missoni, all’età veneranda di 90 anni, descriveva con passione la sua esistenza, l’amore per lo sport, la scoperta del suo talento artistico, la creazione di un “impero” sorto grazie all’inventiva e al coraggio personali. Il titolo del libro rivela anche, nel suo sottile doppio senso, l’ironia di Missoni, la sua capacità di affrontare la vita con ottimismo, di perseguire le proprie passioni, ma anche la volontà di comprendere gli altri.
Dopo l’esperienza della seconda guerra mondiale e della prigionia, tornato a Trieste, Missoni fu sul punto di emigrare, ma fortunatamente decise di rimanere in Italia dove iniziò la sua esperienza di piccolo imprenditore. Nella sua carriera da olimpionico, che fin dai 14 anni aveva iniziato, conquistò ben 8 titoli italiani nell’atletica, fino al 1950, in cui arrivò quarto ai campionati europei; tuttavia nel ’58, dopo aver aperto un piccolo laboratorio di indumenti a Gallarate insieme alla moglie Rosita Jelmini, arrivò l’occasione della vita, ovvero la richiesta di produrre 500 abiti per la Rinascente. Da quel momento Ottavio Missoni e Rosita iniziarono un’attività di successo, coniugando capacità manageriali, apporto della tradizione artigianale e forza inventiva; dopo aver costruito nel ’69 lo stabilimento di Sumirago, in provincia di Varese, lo stilista cominciò l’ideazione di una collezione di capi in maglieria che costituirono un’assoluta novità, sia per le forme, sia per i colori, ma soprattutto per la tecnica realizzativa e per l’eccellenza dei materiali.
 




Abiti da donna e da uomo, maglioni, pantaloni e cardigan, foulard e arazzi, tutto dalle tinte smaglianti, con motivi di patchwork, righe e intrecci geometrici, accostamenti inediti di colori e il caratteristico zig zag: un turbinio raffinato di linee e di cromie, che rappresentò un vero unicum nel panorama della moda degli anni ’70 e che gli americani definirono “put together”! L’artisticità delle sue creazioni lo fece definire dal pittore Balthus “maestro del colore” e infatti decine di mostre nei più prestigiosi musei del mondo gli sono state dedicate, assieme a riconoscimenti e premi per la sua carriera, a New York, come a Tokio, a Milano come a Londra.
Dagli anni ’70 fino alla sua morte, avvenuta il 9 maggio 2013, l’Azienda Missoni ha continuato a creare meravigliosi e dinamici abbigliamenti, sempre diversi eppure riconoscibilissimi per stilemi e per eleganza.
Il nome di Missoni fa ormai parte integrante di quel rinnovamento della moda che dagli anni ’70 ad oggi ha visto apparire una seconda generazione di stilisti di grande valore, dopo Valentino: da Armani a Versace, da Trussardi a Ferrè, da Biagiotti a Krizia, da Fendi a Dolce & Gabbana. Ottavio e Rosita Missoni hanno prodotto un tipo di maglieria creativa, in cui i due protagonisti sono il filato e il colore. Sovrapposizioni, motivi etnici provenienti da lontani paesi, astrazioni geometriche, linee di forza memori del dinamismo futurista, caratterizzano lo stile di Missoni in tutto il mondo e siamo certi che, anche dopo la sua scomparsa, il marchio perseguirà i successi già ottenuti, portando alta la bandiera della creatività italiana.


E' vietata la riproduzione anche parziale dell'articolo e delle immagini © Copyright