Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Rivista bimestrale - Anno IV - n.17 - Inverno 2008
INTERFERENZE 

LETTERATURA CINEMA TEATRO


Non dimenticare ... di ricordare!
di Sila Berruti




Il 27 gennaio ricorre il giorno della memoria. Con la guerra tra Israele e Palestina ancora in corso questa giornata si copre di un più profondo e drammatico significato che non può non colpire tutti noi. E l'arte, intesa in senso lato, risponde prontamente all' appello. Da quando la macchina da presa di Alfred Hitchcock nel 1945, volontariamente senza interruzioni perché nessuno potesse dire che si trattava di trucchi del montaggio, ha immortalato l'apertura dei campi di sterminio, sono tanti i film che si sono occupati dell'argomento. Dai più famosi "Schindler's lists2 di Stephen Spielnberg, "La scelta di Sophie" di Alan J. Pakula, passando per "La vita è bella" di Roberto Benigni, il cinema si è fatto portavoce del ricordo e della conservazione di una tragica memoria storica. Benché l'incredibile vicenda (nel senso che data l'efferatezza degli venti sembra ancora difficile da credere!) dello sterminio di massa di ebrei, zingari, omosessuali, dissidenti politici, sia stata raccontata tante volte, la memoria è una cosa labile e necessita perciò di continue sollecitazioni. Mettere l'uomo di fronte alla propria bestialità, alla propria incapacità di provare compassione, è una missione che il cinema e l'arte figurativa portano avanti con responsabilità e con orgoglio, perché è l'arte, forma di comunicazione per eccellenza, che parla direttamente all'animo umano. E anche quest'anno cinema ed arte rispondono all' appello, rispettivamente con l'uscita del film "Defiance", storia realmente accaduta di tre fratelli polacchi (interpretati da Daniel Craig, Liev Schreiber e Jamie Bell) che nel 1941 riescono a sfuggire dalle mani dei nazisti nascondendosi nei boschi della vicina Bielorussia, dove si uniranno alla resistenza russa e costruiranno un villaggio che permetterà di salvare la vita a più di 1200 ebrei!
Tra molte mostre sull'argomento ricordiamo “Leggi Razziali. Una tragedia italiana”, al Museo del Vittoriano, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con UCEI- Unione Comunità Ebraiche Italiane, Fondazione Museo della Shoah – Roma e Museo Nazionale dell'Ebraismo e della Shoah – Ferrara, con la partecipazione dell'Assessorato Politiche Educative Scolastiche della Famiglia e della Gioventù del Comune di Roma. L'esposizione consta di un insieme di testimonianze, filmati inediti, documenti originali, riviste, fotografie, lettere, diari, registri scolastici ed oggetti di vario genere: un modo tangibile quanto suggestivo per raccontare ciò che accadde tra il 1938 e il 1945, dalla revoca dei diritti civili fino alle deportazioni, passando attraverso la propaganda ed il censimento per individuare gli appartenenti alla cosiddetta "razza ebraica". La conservazione della memoria degli orrori commessi dall'umanità è l'unica garanzia che abbiamo per un futuro migliore.




La scelta di Sophie, di  A.J.Pakula




la mostra romana "Leggi razziali.
una tragedia italiana" (al Vittoriano)
 

Sila Berruti, dottoressa in Lettere e Filosofia, specializzata in Storia e critica del Cinema


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