Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Rivista bimestrale - Anno V - n.21 - Settembre-ottobre 2009
INTERFERENZE 

FOTOGRAFIA CINEMA TEATRO


La terza dimensione: stupire con effetti speciali
di Sila Berruti



Un esempio di Cinemascope






Le piccole e le grandi rivoluzioni sono figlie del tempo in cui nascono? Vengono sempre comprese, apprezzate e poi superate da qualche cosa di più grande, più bello e più stupefacente? Non sempre...
Le rivoluzioni, in quanto mutamento improvviso e profondo che comporta la rottura di un modello precedente e il sorgere di uno nuovo, vengono accolte con una generale diffidenza come tutte quelle cose che mettono in discussione le certezze acquisite.
Come il genio in cima alla piramide immaginata da Vassily Kandinsky (Lo Spirituale nell ' Arte, 1911 ), le novità sono lì e dall'alto dominano una folla di gente comune che non sa guardare al di là del proprio naso.
Per il cinema la storia è andata esattamente in questo modo: definita da molti (tra i quali il padre degli stessi fratelli Lumière) invenzione senza futuro e trattata alla stregua di un fenomeno da baraccone, relegato alle fiere di paese e a generare divertimento solo in funzione dello stupore procurato dalla magia delle immagini in movimento proiettate sulla tela.
Il cinema, invece, ha oltrepassato il secolo (ricordiamo che nasce ufficialmente a Parigi nel dicembre del 1895, anche se la storia della sua invenzione é ben più complessa) e si è aggiudicato un legittimo posto nella sfera delle Arti, con la A maiuscola.
Eppure i momenti difficili non sono stati pochi, guerre e crisi economiche hanno fatto sì che registi, tecnici e produttori facessero appello a tutta la loro creatività per permettere al cinema di sopravvivere.
Una delle prime crisi che l'industria cinematografica conosce risale a poco dopo il secondo conflitto mondiale. Il caso è noto come La decisione Paraomunt, ma in realtà la vicenda coinvolge e sconvolge l'intero sistema produttivo e distributivo americano. Nel 1938 il Governo degli Stati Uniti d'America accusa le big Five (Paramount, la Loew's -nota generalmente con il nome della sua filiale produttiva, MGM-, la 20th Century-Fox la Warner Bros e la RKO) e le “ Little three ” (Universal, Columbia e la United Artists) di aver violato le leggi antitrust appoggiandosi l'una con l'altra per monopolizzare il mercato.
Dopo dieci anni di battaglie legali, nel 1948 la Corte Suprema costringe le Major a rinunciare e a vendere le sale di proiezione.
Tutto questo favorisce da una parte lo sviluppo del cinema indipendente ma, allo stesso tempo, sconvolge un intero sistema economico che rischia di crollare come un castello di carte.
Nel frattempo sta nascendo la televisione (per convenzione si segnala come data ufficiale della nascita del mezzo televisivo il 20 aprile del 1939): è piccola, in bianco e nero e ancora relativamente cara.
Ma l'America vive un momento felice: ha investito nella guerra in maniera fruttuosa, i soldati tornati dal fronte hanno del denaro da spendere. Sono gli anni del boom, dello sviluppo delle periferie con le villette tutte uguali e la staccionata bianca a delimitare il giardino. La città diventa meno popolosa e le famiglie si spostano lontane dalle zone centrali, dove sono state costruite le sale cinematografiche. E' il secondo duro colpo per un' industria gia in crisi. Ma decisi a tirarsi su in breve tempo, i produttori di Hollywood incoraggiano e promuovono invenzioni di straordinaria importanza come il cinemascope, il cinerama (un sistema di proiezione panoramico dallo schermo curvo), l'AromRama (che premette di arricchire il film con gli odori) e il 3D.
Tutte queste straordinarie innovazioni tentano di riavvicinare il cinema al pubblico, differenziandolo dalla televisione per qualità, rendendo l' illusione di realtà ancora più verosimile. La proiezione di pellicole in 3D e il cinemascope (sistema di riprese che si serve di obiettivo anamorfico per deformare le immagini in fase di lavorazione e poi disanamorfizzarle in proiezione al fine di ottenere fotogrammi a largo campo visivo) hanno resistito nel tempo con fortune alterne. Se il 16:9 (formato che nasce poi negl'anni '80 con lo scopo di contenere tutti gli altri formati cinematografici) è ormai uno standard di proiezione opposto al 4:3, le proiezioni in 3D, invece, non hanno avuto la stessa fortuna.
Il film stereoscopico era un'idea con cui ci si “divertiva” dalle origini del cinema: il film Bwana Devil (id di Arch Obole 1952) adotta un sistema allora chiamato "Natura Vision" che richiedeva la sovrapposizione di due immagini rendendo l'impressione della profondità. L'idea piace al pubblico e spinge le case a produrre altri film con lo stesso sistema, tra i quali ricordiamo Delitto perfetto (Dial M for Murder, 1954) di Alfred Hitchcock.
Poi il 3D è stato parzialmente dimenticato, relegato ancora a fenomeno da baraccone in qualche parco di divertimenti.
E veniamo ai giorni nostri. I film in tre dimensioni tornano prepotentemente nei cinema anche ad un prezzo maggiorato. Pellicole di finzione o di animazione che siano, sono nuovamente di moda. Perché? Il passato insegna che il cinema si sente nuovamente minacciato ancora una volta e dalla televisione e dalla pigrizia del pubblico. Schermi ultra piatti e la consacrazione dell' HD (alta definizione) come standard accessibile a molti grazie alla diffusione del digitale terrestre, alzano di molto la qualità di quello che possiamo tranquillamente guardare da casa nostra, comodamente seduti e magari anche agevolati da un bell'impianto sourround.
E il cinema ancora una volta non ci sta! Si imbelletta, per così dire, di vecchie piume e lustrini che già una volta lo hanno reso unico, inimitabile e insostituibile. Le proiezione in 3D contano di divertire e stupire e naturalmente dal 1952 ad oggi le cose sono molto cambiate. Il cinema di animazione può contare sulle tecniche digitali, sulla computer grafica e sulle nuovissime tecnologie. Ma l'idea rimane quella di un tempo: stupire con effetti molto speciali. In periodi di crisi, di depressione non solo economica, di effetto serra e riscaldamento globale, il cinema invita ad uscire di casa, prestando fede a uno dei compiti fondamentali dell' Arte (sempre quella con la A maiuscola): rendere, anche solo per un paio di ore, la vita più piacevole.




Locandina di Bwana Devil (Id.,1952)
di Arch Obole


Il pubblico ad una delle proiezioni di Bwana Devil, primo film con la tecnica del Natural Vision


Locandina di Il Delitto Perfetto (Dial M For Murder, 1954)di Alfred Hitchcock, girato originariamente in 3D per contrastare la nascente popolarità della televisione


La Locandina di “ L'era Glaciale 3- l’alba dei dinasauri2 (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs 2009) di Carlos Saldanha.


La locandina di San Valentino di sangue, 3D di Patrick Lussier . (My Bloody Valentine 3-D, 2009)
 

Sila Berruti, dottoressa in Lettere e Filosofia, specializzata in Storia e critica del Cinema


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