Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno XV - n.66 - Ottobre - dicembre 2020
L'ARTE NEL MIRINO 
Ferrara. "Attraversare l'immagine".
Donne e fotografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta
XVIII Biennale Donna

a cura della redazione



La mostra “Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta”, a cura di Angela Madesani, allestita presso i suggestivi spazi di Palazzina Marfisa d’Este a Ferrara, si svolge dal 20 settembre al 22 novembre 2020. Sono esposte le opere di 13 fotografe italiane e internazionali: Paola Agosti, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Giovanna Borgese, Lisetta Carmi, Carla Cerati, Françoise Demulder, Mari Mahr, Lori Sammartino, Chiara Samugheo, Leena Saraste, Francesca Woodman e Petra Wunderlich. Il progetto si inserisce nella riflessione che dal 1984 l’UDI – Unione Donne in Italia, dedica alla creatività femminile in tutte le sue forme e linguaggi. Dopo le mostre che hanno presentato alcune delle artiste più rilevanti della scena internazionale, ultima delle quali Ketty La Rocca (2018), “Attraversare l’immagine” indagherà il mondo della fotografia al femminile, mettendone in luce i filoni di ricerca più originali.
Numerose sono state, soprattutto negli ultimi anni, le rassegne dedicate alla fotografia delle donne; nella maggior parte dei casi si è trattato di esposizioni che hanno presentato le opere di artiste e fotografe senza porre differenze fra i diversi ambiti di ricerca. L’attuale mostra, invece, si concentra sulle fotografe attive in un periodo di impegno politico e sociale portante nella storia del cosiddetto secolo breve, caratterizzato da grandi mutamenti di cui le donne sono state protagoniste.





Paola Agosti, Sud Africa, Stellenbosch, aprile 1983
Stampa ai sali d'argento su carta baritata, cm 32 x 45,5 © Paola Agosti

Daniela Arbus, Two friends at home, N.Y.C., 1965 Stampa ai sali d'argento,
cm 38 x 37 Courtesy Galleria Massimo Minini © The Estate of Diane Arbus


Giovanna Borgese, Fine della fabbrica Redaelli, Milano, 1985 Stampa ai sali
d'argento su carta baritata, cm 22 x 30 © Giovanna Borgese


Lisetta Carmi, Porto di Genova, 1964 Stampa ai sali d'argento, cm 18,5 x 28,5
Archivio Lisetta Carmi © Lisetta Carmi courtesy Martini & Ronchetti




La mostra si apre con ricerche a sfondo antropologico della fine degli anni Cinquanta per arrivare agli anni Sessanta, che hanno segnato l'avvio di significative lotte in nome di un cambiamento radicale della cultura e della società, per il raggiungimento di libertà individuali e di conquiste democratiche. Raggiungimenti che gli anni Settanta avrebbero estremizzato, animando, sullo sfondo di drammatici conflitti, il rapporto tra politica e cultura. Gli anni Ottanta hanno poi costituito in qualche modo il momento del riflusso: le grandi battaglie condotte per i diritti civili, per l'emancipazione delle classi sociali, delle donne, degli emarginati, sono defluite verso modi diversi di avvertire l'esistenza, soppiantando le pratiche collettive delle quali l'arte e la fotografia si erano rese interpreti, a favore di un sentire più individuale. Le fotografe hanno saputo registrare tali cambiamenti, concentrando il proprio sguardo su temi scottanti connessi al sociale, al patrimonio antropologico, alla sfera psicologica. La mostra si apre con l'opera di Diane Arbus (1923-1971), una delle più interessanti artiste della seconda metà del XX° secolo, la cui ricerca ha fatto da cerniera, da punto di svolta, a quanto era stato fatto sino a quel momento nel campo dell'immagine. Le sue fotografie hanno come soggetto i mondi paralleli alla normalità, mondi negati, che Arbus riesce a raccontare nella sua verità e crudezza, arrivando a realizzare alcune fra le fotografie più iconiche dei nostri tempi. Continuando nel percorso espositivo, due sono i lavori che potremmo collocare nell'ambito del fotoreportage tradizionale, con una chiara propensione all'indagine sociale e antropologica:





Carla Cerati, Morire di classe, 1968 Stampa su carta baritata,
cm 50 x 40 © Carla Cerati courtesy Elena Ceratti


Mari Mahr, Lili Brik, 1982 Stampa ai sali d'argento, cm 30 x 35 Courtesy Mari Mahr


Françoise Demulder , Cambogia. Giovane soldato, 1974 Stampa contemporanea,
cm 42 x 29,7 Agence Roger-Viollet © Françoise Demulder / Roger-Viollet


Lori Sammartino, Roma, c. 1960 Stampa contemporanea,
cm 34 x 44 Courtesy Daniele Petiziol


di Chiara Samugheo (1935) alcune fotografie di ambito neorealista, parte della serie dedicata alle tarantate salentine della fine degli anni Cinquanta; di Lori Sammartino (1924-1971) le fotografie tratte da "La domenica degli italiani", un volume del 1961, correddato da un testo di Ennio Flaiano, che racconta un'Italia semplice negli anni precedenti il boom economico. Presente una selezione di opere da "Morire di classe" di Carla Cerati (1926-2016), pubblicato nel 1969 con Gianni Berengo Gardin per Einaudi, una delle ricerche più significative e conosciute dell'artista che ha contribuito a mutare la situazione manicomiale nel nostro Paese. Di grande forza le immagini di Letizia Battaglia (1935) che in sessant'anni di ricerca ha indagato potere criminale, prepotenza e corruzione in Sicilia, di cui sono esposte una serie di fotografie dedicate al mondo femminile.
La mostra propone anche riflessioni dedicate ai mondi extraeuropei: due reportage di guerra ambientati in Libano e in Cambogia della francese Françoise Demulder (1947-2008), la prima donna a vincere nel 1977 il World Press Photo, il più prestigioso premio fotografico del mondo; mentre della finlandese Leena Saraste (1942) sono presentate le immagini dedicate alle "rovine" umane e architettoniche del conflitto israelo-palestinese dell'inizio degli anni Ottanta. Impegnata nella documentazione del mutamento della condizione femminile è Paola Agosti (1947), tra le più acute fotogiornaliste italiane, di cui viene presentato un intenso reportage sull'apartheid realizzato negli anni Ottanta in Sudafrica.





Chiara Samugheo, Scene di vita meridionale, 1955-57 Stampa contemporanea,
cm 16,7 x 16,5 CSAC Università di Parma, Fondo Chiara Samugheo © by SIAE 2020


Leena Saraste, Rashidieh, febbraio 1983 Stampa ai sali d'argento,
cm 30 x 40 Courtesy Leena Saraste


Francesca Woodman, P 142 Untitled, Providence, Rhode Island, 1978 Stampa ai sali
d'argento, Ed 7/40, cm 9,8 x 9,8 Courtesy Galleria Massimo Minini © by SIAE 2020


Petra Wunderlich, Düsseldorf, Germania, 1984 Stampa ai sali d'argento,
cm 31 x 40,5 Courtesy Bernhard Knaus Fine Art © by SIAE 2020




È legata al mondo genovese del porto la preziosa indagine di Lisetta Carmi (1924): una ricerca in cui l'uomo, il paesaggio, l'architettura giocano ruoli equivalenti. Sono dedicati al mondo dell'industria, nel momento della sua trasformazione, anche i partecipati scatti di Giovanna Borgese (1939), in cui i protagonisti sono i lavoratori e gli scioperanti – oltre agli edifici abbandonati, veri e propri esempi di fotografia industriale. La ricerca di Petra Wunderlich (1954), di matrice prettamente architettonica, travalica i confini fra generi e temi aprendo nuovi scenari. Le sue opere indagano il paesaggio dell'uomo e, in particolar modo, quelle esposte in mostra, raccontano dettagli di edifici religiosi tra Germania e Belgio. Di Mari Mahr (1941), fotografa anglo-ungherese, nata in Cile da genitori ebrei ungheresi, è la raffinata serie, di matrice letteraria e artistica, dedicata a Lili Brik, la scrittrice, artista, attrice russa, compagna e musa di Vladimir Majakovskij. Chiude la rassegna una piccola ma significativa selezione di opere di Francesca Woodman (1958-1981), artista che ha lavorato sul disagio femminile, il proprio, dando vita a immagini di grande forza e poesia.
La mostra è organizzata dal Comitato Biennale Donna dell'UDI (composto da Lola G. Bonora, Silvia Cirelli, Ada Patrizia Fiorillo, Catalina Golban, Elisa Leonini, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Dida Spano, Liviana Zagagnoni) e dalle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, Arte e Turismo. Anche per questa edizione si ringrazia per il supporto Assicoop, Coop Alleanza 3.0 e Copma. In occasione dell'esposizione sarà pubblicato un catalogo bilingue italiano e inglese con testi di Angela Madesani e di Francesca Pasini. (Cs)




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