
Roma. La Galleria Eugenia Delfini, sede della mostra di Roberta Mariani
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A Roma, alla Galleria Eugenia Delfini si è inaugurata la prima personale di Roberta Mariani, il cui titolo, La schiuma dei giorni, è stato preso in prestito dal romanzo omonimo del 1947 di Boris Vian, drammaturgo e poeta francese. Accompagnata da un testo critico di Gianni Garrera, la mostra espone una serie di lavori pittorici e scultorei attraverso cui l’Artista investiga la piega, come concetto da cui partire per generare spazi tridimensionali.
La serie pittorica, realizzata su carta con pigmenti, polvere di grafite e spray, presenta trame astratte, giochi di forza e matasse elastiche. Queste tessiture di percorsi irregolari si articolano su diversi piani e assomigliano a dei paesaggi o come direbbe Gilles Deleuze, filosofo francese, a uno “stagno di materia nel quale vi sono diversi flutti e onde”. Circondati da queste tele si ha la sensazione di essere di fronte a delle visioni organiche (e talvolta virtuali), in cui il segno germoglia e allo stesso tempo si espande e si contrae come un respiro. Le sculture, anch’esse lavorate con pigmenti e stratificazioni di pennellate, sono carte piegate le cui curvature e piegature danno forma a corpi, resti di pelli o di fossili primordiali.
Quando Deleuze approfondisce la piega come tratto distintivo del barocco, scrive che, secondo lo storico dell’arte Heinrich Wölfflin, uno dei suoi tratti materiali consiste nella “tendenza della materia a travalicare lo spazio” e il lavoro di Roberta Mariani tenta davvero di andare oltre lo spazio circoscritto dell’opera per generare mondi atemporali e visioni fantasmagoriche in cui tutto nasce e muore continuamente!
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La schiuma dei giorni #01, 2022
Pigmenti e spray acrilico su carta intelaiata
150 x 100 cm.
Foto di Giorgio Benni
Courtesy dell'artista e della galleria
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La schiuma dei giorni #02, 2022
Pigmenti e spray acrilico su carta intelaiata
150 x 100 cm.
Foto di Giorgio Benni
Courtesy dell'artista e della galleria
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Sottolinea Gianni Garrera, curatore della mostra: “Roberta Mariani ottiene l’equivalenza equivoca tra gli intrichi che dipinge e le pieghe di una corteccia e quelle di un broccato, tra i corrugamenti di un calcare e le grinze di un tessuto. Mariani insegna che tratti, segni, merlettature, schiume, tracciati filanti della pittura sono Natura, sono già in sé vegetazione, famiglia di erbe, mineralità; pertanto la pittura non ha il compito di imitare la Natura , ma di essere essa stessa "Natura" e di seminarsi e gemmare sul terreno del dipinto.”
Una mostra interessante questa di Roberta Mariani, che invitiamo a visitare durante le Feste natalizie!
Nota biografica
Roberta Mariani (1972) è una artista visiva che si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e quella di Granada in Spagna. Dopo aver studiato pittura, scenografia e tecniche dell'incisione, ha lavorato per diversi anni come restauratrice e decoratrice pittorica. Questo lavoro, che spesso ancora svolge, le ha permesso di rielaborare l’universo cromatico dei Maestri del passato, soprattutto del Trecento e Quattrocento e di farne uso quotidiano nella sua pratica artistica. L'Artista, infatti, predilige i pigmenti e la polvere di grafite ai colori già preparati ma, nonostante ciò, i suoi soggetti sono per lo più astratti e hanno un’estetica viva e contemporanea.
Mariani inizia il suo percorso artistico soltanto nel 2014 producendo principalmente lavori pittorici e scultorei su carta. Negli ultimi anni ha partecipato ed esposto in personali e collettive in musei e in istituzioni nazionali, ma dal 2018, anno in cui ha creato il suo studio all’ultimo piano dell’Ex Pastificio Cerere di Roma, si è dedicata principalmente alla sperimentazione e alla ricerca, come dimostra questa mostra romana.
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La schiuma dei giorni #04, 2022
Pigmenti e spray acrilico su carta intelaiata
150 x 100 cm.
Foto di Giorgio Benni
Courtesy dell'artista e della galleria
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Senza titolo, 2022
Pigmenti, carta, colla e segatura di legno
150 x 50 x 0,8 cm (x2).
Foto di Giorgio Benni
Courtesy dell'artista e della galleria
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